CHI SONO I SANTI?
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È pericoloso ascoltare la vita dei Santi; noi pensiamo che ascoltare la vita dei Santi faccia nascere dentro di noi un sentimento di ammirazione, e avviene così, però ci accorgiamo che sotto questa ammirazione c’è sempre un sentimento di rabbia e di invidia, guardando la loro vita, perché vediamo in loro una vita realizzata, una vita felice.
Guardando dentro la nostra vita ci accorgiamo che ci sono così tante contraddizioni, così tanta stortura, e ci sembra che noi in realtà siamo condannati a essere infelici; così i Santi non vogliamo ascoltarli, non vogliamo ascoltare la loro storia, non vogliamo ascoltare soprattutto il fatto che anche loro hanno avuto una storia difficile e storta come la nostra, si sono fate le nostre stesse domande, si sono chiesti anche loro se fosse possibile essere felici, se è una cosa raggiungibile.
Quanto è difficile dire “Sia fatta la Tua Volontà”; quando noi pensiamo alla felicità, immaginiamo che questa consista nell’avere una persona che ti ama, un marito, una moglie, un lavoro, la macchina bella, ecc.; tutti noi immaginiamo la felicità, però a un certo punto prendiamo coscienza e ci accorgiamo che la vita è molto diversa da quella che ci siamo immaginati noi.
Allora ci sono i Santi e li pensiamo come quelli che si rassegnano, quelli che si fanno piacere comunque la vita, quelli che ingoiano con coraggio rospi per tutta l’esistenza. Sono questi i Santi?
No, i Santi sono quelli che sono arrabbiati come noi, forse anche loro a un certo momento dell’esistenza hanno guardato la propria vita e l’hanno messa a paragone con quella di altri e si sono accorti che per loro non c’era la stessa felicità di qualcun altro, che anche loro erano imperfetti, ma non sono rimasti lì in maniera paranoica a piangersi addosso, a guidare quella vita storta, a ripetere per anni e anni che anche loro avrebbero desiderato la felicità ma non l’hanno avuta; a un certo punto hanno capito e accettato di fare qualcosa nella propria esistenza, e hanno capito che la santità vera, non è avere una vita giusta, no: questa è un’idea sbagliata di santità.
I Santi non hanno una vita giusta, i Santi non hanno avuto sempre la risposta giusta a tutto ciò che è capitato dentro la loro vita, no; anche loro hanno sbagliato, anche loro hanno avuto angoscia, tristezza, domande nella loro vita; i Santi non hanno né risposte giuste, né vita giusta, ma i Santi hanno scelto di essere giusti, cioè, a un certo punto della loro vita, hanno capito che la differenza non può farla la storia e spesso neanche la Volontà di Dio, che a volte non capiamo.
Infatti spesso ci chiediamo: ma sarà proprio questa la Volontà di Dio?
E sempre misterioso capire quale sia la Volontà di Dio. Allora, l’unica cosa che possiamo decidere è non far decidere la vita dagli altri al posto nostro, e di capire che la nostra felicità non dipende da quello che ci succede, ma da quello che decidiamo di essere davanti a tutto quello che ci succede e che non abbiamo deciso, ma che c’è dentro alla nostra esistenza. Questa è la libertà e questa è la santità, perché i Santi trovano il coraggio di disobbedire anche a se stessi, alla propria tristezza, alla propria storia, alle lusinghe del mondo, ed è così che comincia la vita di un Santo, ma in realtà la loro vita non è scritta da nessuna parte; non è scritto in Cielo che cosa dovranno fare, no, non c’è scritto che dovranno fondare un Ordine, ecc. …non c’è scritto niente di tutto questo, perché l’unico compito che Dio ha dato è quello di essere felici: il modo con cui essere felici lo decidiamo noi con la nostra libertà, con la nostra creatività, perché Dio si fida di ciascuno di noi, Dio si fida della nostra creatività.
Che cosa possiamo fare con la nostra vita corrotta, storta, con le nostre delusioni? Si può essere Santi quando si è depressi, quando si vive la violenza, quando si portano delle ferite che non guariranno mai? Si può essere Santi? Sì, lo si può essere, perché le vite dei Santi sono pericolose; sono pericolose perché ricordano a ciascuno di noi una cosa che non vogliamo sentire, sì, non vogliamo sentirla perché noi siamo più contenti di fare le vittime, questo è più comodo. l Santi ci ricordano che noi siamo liberi, liberi di decidere che cosa ne vogliamo fare della nostra vita; questo è l’unico grande miracolo che ci viene chiesto nel cammino della nostra santità, ed è questo: che vogliamo farne della nostra vita, della nostra storia.
È facile? No, ma è bellissimo ed è questo che ci insegnano i Santi: ci insegnano che la vita è un’avventura, ma che non è scritta da nessuna parte, ci insegnano che la vita è meravigliosa, ma che non è scritta da nessuna parte, e che si è Santi nella misura in cui ci si ricorda che siamo liberi nonostante tutto quello che siamo costretti a vivere, nonostante tutto quello che pensiamo e proviamo; si è Santi quando ci si aggrappa a questa libertà che ci fa diventare quel capolavoro pensato dal Signore quando si è fidato, quando ci ha consegnati a noi stessi, e che Lui aveva in mente quando ci ha pensati e ci ha voluti. Questa libertà ci riconcilia con quel capolavoro che il Signore aveva in mente per renderci un giorno felici e splendidi per il Suo Regno. Ecco che cos’è la Santità: la Santità è quello che tu decidi di essere.
DOMANDA: vuoi essere felice: c’è un’unica strada, la santità! Ti sei mai posto il problema: voglio essere Santo?